27 mar 2012

DANNI E ATTIVITA' LEGATE ALLA CACCIA

Danni e crudeltà

In Italia vengono uccisi almeno 100 milioni di animali l'anno, per la maggior parte uccelli di varie specie, ma anche lepri, cinghiali, cervi, caprioli, daini. Cento milioni di animali uccisi per divertimento.

Bracconaggio


Il bracconaggio in Italia è molto diffuso, vietato ma tollerato in quanto "tradizione popolare". Sono usati "archetti", trappole a cappio, reti verticali in cui gli uccelli rimangono impigliati e muoiono d'inedia dopo giorni di agonia.
Alcuni dati: nel corso del 2000 e 2001 la LAC (Lega Abolizione Caccia) ha raccolto e distrutto complessivamente oltre 30.000 archetti, 450 reti e liberato centinaia di uccelli (pettirossi, passere scopaiole, tordi, merli, cince ecc.).
I principali campi antibracconaggio si svolgono nelle valli bresciane (da settembre a dicembre), dove sono diffusi archetti e trappole a scatto in cui gli uccelli rimangono intrappolati per le zampe, spesso amputandosele e morendo dissanguati; in Sardegna dove i bracconieri utilizzano trappole a cappio, poste sui rami di corbezzolo, in cui gli uccelli rimangono impiccati. Qui nel 2001 la LAC ha portato a termine la triste raccolta record di oltre 13.000 trappole.
Le Isole Pontine e Cipro, dove il fenomeno è molto preoccupante e in espansione soprattutto in primavera e durante le fasi di migrazione, sono altre zone di intervento della LAC. Vedi iniziativa "Ponza senz'Armi".

Gli archetti

Gli archetti sono trappole per la cattura dei piccoli uccelli. Sono molto usati nelle valli bresciane Trompia, Sabbia, Camonica, nel Bergamasco e in alcune zone del Veneto e del Friuli nonostante siano esplicitamente vietati dalla legge ormai da molti anni.
I bracconieri realizzano con rami di nocciolo; curvati a ferro di cavallo, micidiali congegni in grado di scattare allorché un piccolo uccello vi si posi sopra. Bacche di sorbo, che da questa pratica prende il nome di "sorbo degli uccellatori", attirano soprattutto pettirossi, ma anche fringuelli, capinere, verdoni, frosoni, peppole, cince, regoli, luì.
Non è possibile calcolare quanti siano gli archetti che ogni autunno all'arrivo dei piccoli uccelli migratori i bracconieri sistemino nei boschi e nelle radure di vaste zone del Nord Italia: probabilmente milioni. Molte valli alpine ne sono infestate.
Gli uccelli catturati per le zampe rimangono appesi per ore ad agonizzare, con i tarsi spezzati dall'archetto, senza speranza di salvarsi. La "polenta e osei", tradizionale piatto della cucina veneta e non solo, alimenta il mercato clandestino dei piccoli uccelli catturati illegalmente.

L'uccellagione


L'uccellagione è invece una pratica ammessa, purché non si catturino animali appartenenti a specie non cacciabili. Nella sola Lombardia, su 30.000 cacciatori vi sono 10.000 capanni fissi, dove i cacciatori giocano al tiro al bersaglio contro gli uccelli, di ogni specie, usando spesso altri uccelli tenuti prigionieri come richiami vivi.
Questi uccellini vengono catturati e tenuti sempre prigionieri in gabbie piccolissime, vengono spiumati in modo da provocare la muta delle penne fuori stagione: quando le piume ricrescono, l'uccello, tenuto sempre in una cantina buia per tutta l'estate, crede che sia primavera, ed emette richiami verso i suoi compagni. Un fringuello, sul mercato illegale, può costare fino a 100 euro.

Immissione di animali sul territorio


Quella del "ripopolamento" è una pratica che in più modi avvantaggia i cacciatori.
Da un lato, consente loro di continuare a cacciare anche quando in natura non esiste più nulla da cacciare: vengono allevati uccelli e lepri in allevamenti appositi, animali domestici che vivono in gabbia tutta la loro vita, e che poi vengono lasciati liberi poche settimane prima dell'inizio dello sterminio da parte dei cacciatori. Animali "pronta caccia", come vengono definiti da più parti.
D'altro lato; il ripopolamento di certe zone con cinghiali e caprioli domestici, che sono più prolifici degli animali selvatici, fa sì che aumentino i danni alle colture, e che i cacciatori siano dunque chiamati a farne strage per "ripristinare l'equilibrio". Equilibrio disturbato dai ripopolamenti stessi. Il concetto di "animali in soprannumero" è privo di significato: il numero di animali che nascono e raggiungono l'età adulta è determinato, in natura, dalla "capacità portante", che è influenzata dallo spazio e dal cibo disponibili. Uccidere animali non risolve il "problema", quelli che rimangono diventano più prolifici, o hanno maggior probabilità di raggiungere l'età adulta, cosicché in breve tempo si raggiunge lo stesso numero iniziale.
Per approfondimenti, si veda il dossier: Attività venatoria, danni all'agricoltura e gestione degli ecosistemi.
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L'imbroglio ai danni degli agricoltori

Caccia e agricoltura sono da sempre due realtà contrapposte. Negli ultimi tempi tuttavia i cacciatori sono riusciti a guadagnarsi le simpatie di una parte del mondo agrario con il pretesto dei danni che gli animali selvatici fanno alle coltivazioni.
In realtà spesso le Associazioni dei cacciatori e degli agricoltori si sono trovate in forte attrito a causa dei cosiddetti "ripopolamenti", ovvero introduzione deliberata di selvaggina sul territorio a scopo venatorio attuata dai cacciatori stessi nel più assoluto disprezzo degli interessi degli agricoltori. Nessuno meno del cacciatore dunque è credibile come alleato dell'agricoltore.

Danni all'ambiente

Nonostante si proclamino "grandi ambientalisti", e dicano di amare la natura, i cacciatori sono dannosi, oltre che per gli animali, anche per l'ambiente. Ogni anno riversano sul territorio diverse tonnellate di velenosissimo piombo. Nelle zone umide, l'accumulo di notevoli quantità di pallini di piombo sul fondo dei laghi, stagni e acquitrini, provoca negli animali il saturnismo, una grave intossicazione, pericolosa per gli animali e per chi se ne ciba.
Per approfondimenti si veda il dossier: Valutazione di impatto ambientale di un anno di caccia in Italia.
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Il pericolo per le persone

Ogni anno, durante la stagione venatoria muoiono mediamente 60 persone (1 ogni 3 giornate di caccia) e ne vengono ferite più o meno gravemente altre 90 (quasi una ogni 2 giorni).
La caccia consiste nel libero uso di armi da fuoco da parte di dilettanti sul territorio aperto al libero transito di chiunque o addirittura nelle altrui proprietà private a prescindere dal consenso del proprietario. La caccia è pertanto anche un gravissimo problema di pubblica sicurezza.
Gli incidenti di caccia sono molto numerosi, e spesso non coinvolgono solo dei cacciatori ma anche persone innocenti; nessuno è al sicuro, sia che stia facendo una passeggiata, o giocando con i suoi figli nel giardino di casa, tutti sono potenziali bersagli.
Infatti, oltre agli incidenti mortali o gravi, vi sono innumerevoli situazioni di pericolo e di allarme sociale ma solo una piccolissima parte viene denunciata alle autorita' e/o riportata dai giornali. Eppure sono moltissime le famiglie italiane che vivono in campagna o in piccole cittadine comprese all'interno di 'zone cacciabili' che sono assediate dai cacciatori, e temono per la propria incolumità.
Per questo è nata la Campagna Caccia il Cacciatore che si prefigge di contrastare la caccia proprio sulla base della sua pericolosità per le persone.

Bocconi avvelenati






Migliaia di animali, domestici e selvatici, protetti e non, sono uccisi ogni anno dai bocconi avvelenati lasciati nelle campagne e nei boschi, una pratica barbara, illegale ma sempre più diffusa, in particolare in alcune regioni, tra cui Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Calabria.
Le vittime sono cani e gatti - domestici e liberi - e animali selvatici quali volpi, tassi, donnole, faine, e molte specie rare, come lupi, orsi, aquile, falchi, gufi, civette, corvi imperiali, faine, martore, aironi, cormorani.
Queste esche sono un vero e proprio pericolo anche per chi intenda fare una passeggiata all'aria aperta con la famiglia e il proprio cane.
I bocconi avvelenati vengono rilasciati soprattutto per eliminare le specie considerate "nocive". In prossimità delle aree faunistiche, il lancio di bocconi avvelenati avviene in primavera, periodo di ripopolamento della selvaggina, in attesa dell'apertura della caccia. Fagiani, soprattutto, liberati per essere poi uccisi dalle doppiette, e talmente domestici (vengono tutti da allevamenti) che riescono a stento a volare, proprio come dei polli. Questi animali vengono "protetti" dai predatori naturali uccidendo questi ultimi con bocconi avvelenati, affinché gli animali nella riserva faunistica possano poi essere ammazzati in autunno dai cacciatori.
La pratica dei bocconi avvelenati viene usata anche dagli allevatori in pascoli e campagne, che abbandono carcasse di animali riempite di veleno per attirare lupi, volpi e rapaci. Il veleno viene anche usato per uccidere i cani da tartufo dei proprietari concorrenti, animali che possono valere fino a 2-3 mila euro.
Una volta entrati nella catena alimentare questi veleni stravolgono l'equilibrio naturale eliminando prima di tutto gli animali al vertice della catena alimentare come lupi, aquile, etc., che hanno proprio il ruolo di controllare volpi o cinghiali.
Una morte atroce
Non è ovviamente possibile conoscere il numero degli animali selvatici uccisi, sicuramente altissimo, e anche per quanto riguarda cani e gatti solo poche persone presentano regolare denuncia. Si hanno quindi al momento dati parziali e frammentari, che sono però di estremo allarme. Sicuramente nella regione Toscana sono migliaia, ogni anno, gli animali uccisi - sono stati 127 cani e 77 gatti solo nella provincia di Firenze, nel 2002; in tutta l'Italia, questo numero diventa spaventoso.
Solo chi ha visto un cane morire di avvelenamento sa quale ne sia la sofferenza e l'agonia. È una scena terribile, che non è possibile dimenticare. I veleni sono numerosi e per la maggior parte di essi non vi è antidoto.La terapia è in genere solo di supporto, nel tentativo di aiutare l'animale a vomitare la sostanza ingerita e a superare la fase critica. Molti di questi veleni agiscono lasciando completamente lucido l'animale, che quindi soffre fino alla fine.
In Calabria un branco di 4 lupi è stato annientato dai resti di un vitello avvelenato, e sono numerosi i casi registrati anche in Abruzzo e Toscana. Decine di grifoni morti sui Monti Lucretili, nel Lazio e sulle Madonie in Sicilia, citando solo alcune delle specie più rare colpite. Una rarissima Aquila reale è stata finita dal veleno nell'oasi delle Gole del Sagittario, in Abruzzo, una regione dove vivono non più di 10 coppie. Aveva nel gozzo i resti del suo ultimo pasto, una volpe colpita a sua volta da questa catena di morte che ormai affligge gli angoli più incontaminati del nostro paese.
I bocconi avvelenati continuano a disseminare morte nelle nostre campagne. Muoiono fra atroci sofferenze cani e gatti, muoiono animali selvatici.
Vi sono stati casi anche vicino ad abitazioni e la paura è che un giorno o l'altro qualche esca avvelenata possa arrivare nelle mani di un bambino. Eppure, poco o nulla si sente dire su questo problema e nulla si fa per fermarlo, nonostante che disseminare bocconi avvelenati sia una pratica illegale e costituisca un reato penale.
Esempi di bocconi avvelenati
I bocconi avvelenati assumono la forma di polpette, biscotti o resti di animali infarciti di veleno. Le esche contengono cocktail micidiali a base di pesticidi e veleni di ogni tipo: erbicidi, metaldedide, fosfuro di zinco, anticoagulanti usati di solito come veleno per topi, fino alla potentissima stricnina di cui bastano 50 grammi per uccidere 1000 uomini e 3000 cani e la cui la libera vendita è vietata dalla legge.

CAMPAGNA REFERENDARIA ANTI CACCIA DI AGIRE ORA

A TUTTI I NOSTRI AMICI: PER CHI VOLESSE PARTECIPARE ALL'INIZIATIVA PER LA CAMPAGNA REFERENDARIA CONTRO LA CACCIA PROMOSSA DA AGIRE ORA PUO' RIVOLGERSI A NOI PER I MATERIALI, BI.VEG SARA' IL RIFERIMENTO NELLA PROVINCIA DI BIELLA PER LA CAMPAGNA DI AGIRE ORA!
http://www.agireora.org/caccia/notizie_dett.php?id=1249

26 mar 2012

GRAZIE DI CUORE!!

Un grazie di cuore a tutti gli amici amanti degli animali che sono venuti a farci visita sabato 24 alla nostra bancarella per firmare le nostre petizioni, informarsi su di uno stile di vita più antispecista e rispettoso nei confronti di tutte le creature e per ascoltare i nostri consigli su di una sana alimentazione veg!!!
E ricordate che il rispetto nei confronti di ogni essere vivente è alla base della vita stessa!
Quindi: BASTA CRUDELTA' SUGLI ANIMALI A PASQUA E SEMPRE!!!!!

















NOTIZIE DAL COMITATO

UNA VALANGA DI FIRME CONTRO GREEN HILL!

AGGIORNAMENTO FIRME CONTRO GREEN HILL
Ad oggi 25.03.2012, ne abbiamo pronte per la consegna, in programma martedì 27 marzo a Roma, 74.360 (incluse le 16.986 consegnate il 2 dicembre e di cui porteremo con noi una copia…nel caso le avessero perse….).
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno allestito banchetti nelle varie città d’Italia per la tenacia e la determinazione!
Grazie infinite a chi ha firmato per dire no a Green hill, no alla vivisezione!http://montichiaricontrogreenhill.blogspot.it/2012/03/una-valanga-di-firme-contro-green-hill.html

22 mar 2012

OPERAZIONE ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO - DA FERMARE GREEN HILL

CHIUDERE GREEN HILL… ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO!

Abbiamo pochi giorni per fermare per sempre l’allevamento Green Hill. Adesso è il momento di dire basta e passare ai fatti!
IMPORTANTE: MARTEDI 27 MARZO PRESIDIO A ROMA – DAVANTI AL SENATO DELLA REPUBBLICA

Beagle sottoposti ad inalazioni forzate di prodotti chimici dentro i laboratori inglesi HLS, clienti di Green Hill
IL VOTO AL SENATO:
In questo momento è in discussione il recepimento in Italia della Direttiva Europea 2010/63/UE sulla sperimentazione animale. Una Direttiva che ha giustamente ricevuto aspre critiche per la mancanza di un benché minimo passo in avanti per gli animali.
Il 1 febbraio la Camera dei Deputati ha votato con grande maggioranza delle norme restrittive, che pur non essendo assolutamente rivoluzionarie nel cambiamento contengono alcuni punti validi. Tra questi sicuramente il divieto di allevamento di cani, gatti e primati per vivisezione. Divieto che abbiamo spinto affinché fosse esteso anche alla vendita.
In questo momento l’emendamento è discusso nella XIV Commissione del Senato, che entro una decina di giorni darà i suoi pareri e potrebbe, a quanto dicono voci di corridoio, cassare tale importante divieto ancora prima di portarlo al voto in Senato, facendo così restare operativo il lager Green Hill e rendendo di fatto inesistenti i pur pochi miglioramenti alla Direttiva Europea. Questa inversione di marcia nasce dalla pressione di vivisettori e lobby della farmaceutica.
Evidentemente la nostra lotta sta colpendo nel punto giusto e siamo un problema, tanto che si sono mossi alcuni dei più noti membri della lobby della vivisezione italiana a difendere il loro indifendibile operato.
Ma sapremo essere all’altezza e far capire che non è il caso di fare alcuna inversione di marcia?
Siamo abbastanza determinati e motivati?
La risposta starà nei fatti.

Il corteo di Roma del 25 settembre 2010. 10.000 persone in strada contro la vivisezione.
OPERAZIONE “ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO”
Tutti i membri della XIV Commissione del Senato hanno ricevuto un messaggio chiaro con le nostre posizioni e una richiesta di non annullare il divieto. Certi di poter parlare a nome di decine di migliaia di persone abbiamo messo in chiaro che se tutti si aspettano che in seguito ad una unanime volontà popolare verrà chiuso il lager di Montichiari, un passo indietro porterebbe non solo delusione, ma tanta rabbia. Saranno loro responsabili se poi tutti vorranno esprimerla.
D’altronde se dopo aver fatto tutti i passi considerati legittimi si assisterà alla solita presa in giro come non aspettarsi delusione e rabbia?
Abbiamo protestato, abbiamo raccolto firme, abbiamo fatto informazione e sensibilizzato migliaia o forse milioni di persone su un tema così nascosto e segreto. Ma potrebbe non bastare. E non sarebbe certo la prima volta.
La nostra “Operazione altrimenti ci arrabbiamo” comincia il 15 marzo e finisce nei primi mesi di Aprile.
COSA FARE?
I tempi sono strettissimi. Abbiamo solo 10 giorni di tempo per farci sentire dalla Commissione e poco più per il Senato.
Sappiamo che molti di voi hanno altri impegni, ma vi chiediamo solo di valutare l’importanza di questo momento, che potrebbe non ripresentarsi per molto tempo.
La nostra voce deve inondare quegli uffici!
*Scrivi quante mail puoi ai seguenti indirizzi dei membri della XIV Commissione. Non ci sono limiti. Consigliamo di farlo tutti i giorni, come primo piccolo impegno della giornata.
*Scrivi una lettera alla XIV Commissione. Sappiamo che a molti questo può sembrare più faticoso, ma immaginatevi la portineria completamente sommersa da migliaia di lettere e prendete carta e penna!
L’indirizzo è: SENATO DELLA REPUBBLICA, Piazza dei Caprettari n. 79, 00186 Roma
*Telefona! Non sottovalutare l’impatto di un telefono che squilla in continuazione! Se ognuno di noi lo facesse una volta al giorno, anche per pochi secondi, non ci sarebbe letteralmente un momento di silenzio e non potrebbero usare il telefono per altro che non sia sentire lamentele degli antivivisezionisti.
Centralino del Senato: 06.67061
Uffici della XIV Commissione: 06.67062883.
*Spedisci un fax di protesta. Un fax da cui escono continuamente fogli con la richiesta di non dare ascolto alla lobby dei vivisettori… ecco come deve diventare quello del Senato!
FAX del Senato:             06/67065614      

Si può fare di più!
*Organizza nei prossimi week-end nella tua città una iniziativa contro Green Hill e la vivisezione e comunicacela.
*Appendi striscioni dalla tua finestra, da ponti, monumenti, cavalcavia. Quanto più visibile ed eclatante quanto più avrà impatto. Consigliamo di scrivere una frase comune come “Green Hill deve chiudere!”
Mandaci una fotografia dello striscione a info@fermaregreenhill.net
BLOCCO MAIL DELLA XIV COMMISSIONE DEL SENATO:
dambrosiolettieri_l@posta.senato.it, deeccher_c@posta.senato.it, delvecchio_m@posta.senato.it, divina_s@posta.senato.it, info@studioeccher.it, fantetti_r@posta.senato.it, fleres_s@posta.senato.it, fontana_c@posta.senato.it, germontani_m@posta.senato.it, licastroscardino_s@posta.senato.it, lusi_l@posta.senato.it, marinaro_f@posta.senato.it, marino_m@posta.senato.it, nessa_p@posta.senato.it, pegorer_c@posta.senato.it, pinzger_m@posta.senato.it, sircana_s@posta.senato.it, soliani_a@posta.senato.it, tomaselli_s@posta.senato.it, pedica_s@posta.senato.it, sibilia_c@posta.senato.it, digiovanpaolo_r@posta.senato.it, adamo_m@posta.senato.it, aderenti_i@posta.senato.it, bornacin_g@posta.senato.it, boscetto_g@posta.senato.it, santini_g@posta.senato.it, giacosan@tin.it, boldi_r@posta.senato.it, castro_m@posta.senato.it
LETTERA TIPO:
Spett.li Senatori,
in accordo con la sensibilità di milioni di persone in Italia chiedo espressamente di non apporre modifiche peggiorative per gli animali nell’emendamento alla Direttiva Europea 2010/63/UE sulla sperimentazione animale, in questo momento da Voi discusso nella XIV Commissione del Senato.
In particolare mi riferisco al divieto di allevamento e vendita di cani, gatti e primati per sperimentazione sul territorio italiano, che ha riscosso finora enorme consenso.
Tale divieto è nato anche in seguito alla campagna di protesta e informazione contro l’allevamento Green Hill di Montichiari (BS), che tiene ben 2.500 cani in capannoni, senza luce naturale o aria, prigionieri in ambiente asettico e destinati ad essere spediti ai laboratori di vivisezione di tutta Europa. Tutta Italia segue da tempo questa vicenda.
Milioni di persone hanno e avranno gli occhi sul Vostro lavoro, speranzosi che la Vostra coscienza porti alla chiusura di questo allevamento-lager.
Abbiamo fatto tutto il possibile: protestato, raccolto firme, fatto informazione, chiesto applicazione di leggi. Abbiamo in questo modo raccolto l’approvazione di milioni di persone.
Adesso tocca a voi fare in modo che la richiesta e la rabbia delle persone non vengano tradite.
In caso contrario la vostra sarà solo l’ennesima prova della presenza di un regime basato sul potere economico a cui delle richieste delle persone non interessa nulla, a cui ci troveremo costretti a reagire stavolta in ben altri modi per la chiusura di Green Hill.
Saluti,
(nome)

BASTA OMICIDI A PASQUA!

La Pasqua sarà davvero "buona" solo se si elimina la crudele usanza di ammazzare i giovani agnellini.
Ecco perché occorre evitare di uccidere agnelli e altri animali per la Pasqua, e come realizzare un pranzo di Pasqua gustosissimo e senza crudeltà per nessuno!
Pensaci un attimo: gli agnellini ci ispirano tenerezza quando li vediamo, eppure a un mese di vita vengonostrappati alle madri, costretti a lunghi viaggi terribili ed estenuanti su TIR strapieni, per arrivare a un lurido macello in cui gli animali terrorizzati vengono immobilizzati, storditi, appesi a un gancio per una zampa, e lasciati dissanguare.
Prima di essere appesi sentono l'odore del sangue e le urla di terrore dei loro compagni.
Tutto questo, perché? Solo perché a molti piace mangiarli! Non potrebbe esistere un motivo più futile per sottoporre questi cuccioli a tanta sofferenza, e alla morte.
Ogni anno a Pasqua vengono uccisi 900 mila tra agnelli, capre e pecore. Animali che arrivano quasi tutti dai paesi dell'est, con lunghi "viaggi della morte", stipati in camion in condizioni insostenibili (molti arrivano al macello più morti che vivi) e mai sottoposti a controlli.

REFEREDNUM ANTI-CACCIA IN PIEMONTE

Il prossimo 3 giugno, gli elettori piemontesi potranno esprimere il loro parere sulla caccia.

La Giunta Regionale ha infatti approvato ieri un Decreto del suo Presidente, il quale, in ottemperanza a quanto imposto dal TAR del Piemonte, dà l’avvio alle procedure di indizione del referendum.

ATTENZIONE: Il quesito referendario non è abrogativo dell’attività venatoria, ma ne richiede un ridimensionamento.

Per maggiori informazioni visita il sito:
www.referendumcaccia.it

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LE RAGIONI DEL SI

Perché andare a votare il referendum regionale contro la caccia

Il voto referendario è un prezioso strumento in mano ai cittadini per intervenire direttamente nel procedimento legislativo e per fare affermare la volontà popolare. La nostra Costituzione prevede solamente il referendum abrogativo attraverso il quale è possibile cancellare una intera legge o parti di questa. Andare a votare significa difendere un diritto costituzionalmente garantito, unico strumento di democrazia diretta.
Andare a votare significa difendere le firme dei 60.000 cittadini elettori che nel 1987 sottoscrissero il quesito referendario. Andare a votare costituisce un atto di giustizia dopo 25 anni di giustizia negata..

Perché votare SI
Il quesito referendario regionale piemontese contro la caccia del 1987, in gran parte sopravvissuto a 25 anni dalla raccolta delle firme nonostante diversi interventi del legislatore regionale, chiede l’abrogazione di alcune parti della vigente normativa sulla caccia. In particolare sono 4 i punti che caratterizzano la richiesta referendaria.

1 – Divieto di caccia per 25 specie selvatiche
Viene richiesta la cancellazione dall’elenco delle specie cacciabili di 25 specie di fauna selvatica italiana con la conseguente istituzione del divieto di caccia. *
* L’elenco completo delle 25 specie è visibile sul sito referendumcaccia.it

2 – Divieto di caccia la domenica
Viene richiesta la cancellazione della domenica dai giorni nei quali la caccia è consentita con la conseguente istituzione del divieto di caccia la domenica

3- Divieto di cacciare su terreno coperto da neve.
Già oggi è così: sono tuttavia previste numerose eccezioni (ad esempio la caccia alla volpe, agli ungulati e alla tipica fauna alpina) che il quesito vorrebbe invece eliminare.

4 – Limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie.
Di fatto, nelle ex riserve private di caccia si possono abbattere animali in numero molto maggiore rispetto al territorio libero, non dovendosi applicare i limiti di carniere per molte specie. Il referendum vuole abolire questo privilegio per chi può permettersi di andare a caccia in strutture private.

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Il quesito referendario non è abrogativo dell’attività venatoria, ma richiede un ridimensionamento di questa proteggendo specie a rischio di estinzione o di scarso interesse venatorio, restituendo ai cittadini la possibilità di frequentare la domenica in sicurezza boschi, campagne, monti, aree naturali della nostra regione.

Votare SI
per affermare il prevalere dell’interesse pubblico su quello privato di una minoranza armata

Votare SI
per proteggere specie a rischio di estinzione affinché possano essere ancora viste dalle future generazioni

Votare SI
per restituire a tutti i cittadini la gioia di frequentare in sicurezza la domenica boschi, monti, campagne, aree naturali senza il rischio di essere impallinati

Votare SI
per contenere l’attività venatoria all’interno di regole più severe e meno contrastanti con l’interesse generale

Votare SI
per contrastare gli eccessi dell’attività venatoria

Votare SI
perché la fauna selvatica è un patrimonio di tutti che merita di essere preservato

19 mar 2012

BANCARELLA PER UNA PASQUA SENZA CRUDELTA'

SABATO 24 MARZO 2012
dalle 10.00 alle 18.30
BIELLA
via Lamarmora, 
(Giardini Zumaglini davanti all’Esselunga)

Il gruppo Bi.Veg continua con la RACCOLTA DI FIRME CONTRO LA VIVISEZIONE e per la chiusura di GREEN HILL l’allevamento di cani beagles per la sperimentazione, la campagna per il REFERENDUM CONTRO LA CACCIA (vota SI’) e la distribuzione di MATERIALE INFORMATIVO PER LA SCELTA VEGANA, cioè una alimentazione e una vita che non comporta il consumo e lo sfruttamento degli animali, in particolare punteremo sul menù di PASQUA, perchè festeggiare la Pasqua senza crudeltà è possibile!

28 lug 2011

STRACCIA LA CACCIA!!!!!!!

Settembre 2011, in Italia ben due manifestazioni nazionali anticaccia

Torino 17 settembre 2011             Perugia  25 settembre 2011

A Torino un corteo di tre km  lungo le vie centrali della città fino a piazza Vittorio Veneto (fra le più grandi d'Europa).Esclusivamente ed interamente dedicato alla contestazione della caccia, accende anche uno spot sul referendum che si svolgerà in Piemonte a primavera 2012 (primo in assoluto in tema venatorio)
--> qui info corteo di Torino e referendum  


A Perugia  ,  altro corteo da intendersi come spezzone  animalista  contro la caccia all'interno della più vasta marcia Perugia-Assisi per la pace ( in tutte le sue forme)
--> qui info corteo Perugia

Poveri cacciatori  davvero. Ormai devono rassegnarsi all'estinzione.
Finiti gli anni d'oro del 1.700.000  licenze  1980: ora  meno di 700.000, età media 70 anni ... praticamente degli arzilli pensionati nostalgici che, fucilando cinghiali, evocano i tempi della  loro giovinezza. ("Loro"degli arzilli, non dei cinghiali)
Finita l'epoca in cui  il  trucido cacciatore era macho virile e tosto da ammirare: nella new age  fa più colpo chi si batte per un mondo senza armi e senza prevaricazione.
Finita l'epoca in cui  una distesa di tordi morti fucilati evocava in "tutti" immagini sentimentali  di bambini smunti che potevano placare finalmente la loro fame atavica: nell'Italia del 2011 la "vera" fame (tolte tristi eccezioni) ce l'ha per lo più chi è a dieta,  perchè ha passato anni a mangiare troppo.
Finita anche la loro fama di soggetti utili agli animali, perchè  la cantilena "ammazzandoli-la-specie-si-rinforza"... non se la beve più nessuno.

E sì, poveri cacciatori....
Oramai sono  presi d'assedio, contestati ovunque, trattati come bestiacce con la rogna (nei pensieri) o crudeli serial killer da cui prendere le distanze (se magari le prendessero meglio loro non leggeremmo di gente impallinata nel cortile di casa).

Accerchiati da animalisti, ecologisti, protezionisti, ambientalisti, antispecisti, zoofili e verdastri di ogni sorta quale futuro avranno?  
"Cari cacciatori" è giunto il tempo di rassegnarsi all'estinzione. 
Allevatori di selvaggina ed armaioli: a breve ci sarà da cambiare mestiere. 
Il 2011  è l'anno del grande salto. 
In Italia non più una, ma due manifestazioni nazionali contro la pratica di Diana. 
Era mai successo? NO. Che significa?

 Che gli "anticaccia" si sono riprodotti in maniera incontrollata, come i lupi del cuneese, (checchè l'assessore Sacchetto ci provi)  non sono fucilabili e quindi si sono messi d'impegno per fare non più uno ma  due cortei contro la strage di animali che  i cacciatori chiamano eufemisticamente "sport".

Ci piacerebbe sapere  che  questi anticaccia si sono moltiplicati così a dismisura da riuscire a fare  altre manifestazioni nazionali  a Aosta, Milano, Udine, Roma , Napoli , Bari, Cosenza, Cagliari, Nuoro, Olbia, Catania e Trapani.
Quest'anno non si riesce,  ma il prossimo chissà :-)

23 mag 2011

GRAZIE!!E BUONA SETTIMANA PER L'ABOLIZIONE DELLA CARNE!!

Grazie a tutti quelli che sono passati sabato al nostro banchetto informativo a Biella!!è stata una bella giornata, abbiamo raccolto tante firme per le petizioni contro la vivisezione e contro le perreras!sempre più gente ci ascolta, prende i nostri volantini e vuole esser informata!è molto bello!!never stop fight for animal rights!!Betty@BI.VEG
BUONA SETTIMANA PER L'ABOLIZIONE DELLA CARNE A TUTTI!!!!

17 mag 2011

SETTIMANA MONDIALE PER L'ABOLIZIONE DELLA CARNE

In occasione della Settimana Mondiale per L'abolizione della carne, a Biella Sabato 21 Maggio il gruppo animalista BI.VEG sarà presente in Via Italia angolo P.zza S.Marta dalle ore 09.30 alle 18.30 con un tavolo informativo ricco di materiali su alimentazione, vivisezione, pellicce e consumo consapevole, inoltre ci saranno le petizioni contro la vivisezione e contro le perreras spagnole da firmare!!
Vi aspettiamo!!

27 apr 2011

BI.VEG VI PORTA A SCOPRIRE "I SEGRETI DELLE ERBE"

BI.VEG IN COLLABORAZIONE CON A.S.D. RIOBOSSOLA

E' LIETA DI INVITARVI AL: 

Pranzo veg-"aromatico"

DOMENICA 8 MAGGIO 2011

PRANZO ore 12.30 : con piatti a base di erbe spontanee ed aromatiche
€. 23 a persona
A seguire breve passeggiata (circa 20 minuti) 
e visita guidata al laboratorio di distillazione di olii essenziali ed erbe aromatiche di Rosy 
per scoprire "I segreti delle erbe". http://www.isegretidellerbe.it/

8 apr 2011

BASTA OMICIDI A PASQUA!

SABATO 09/04/2011 SIAMO A BIELLA IN VIA ITALIA ANG. PIAZZA SANTA MARTA CON BANCHETTO INFORMATIVO, AVREMO LE PETIZIONI CONTRO LA VIVISEZIONE E LE PERRERAS SPAGNOLE DA FIRMARE, QUINDI ACCORRETE NUMEROSI!!!!!!!!!!CI VEDIAMO LI' DALLE 10 ALLE 19!!!VENITE A TROVARCI ABBIAMO TANTO MATERIALE INTERESSANTE SULL' ANTISPECISMO E LO STILE DI VITA VEG!!!A DOMANIIIII!!!

29 mar 2011

MENU' PRANZO VEGAN-INDIANO 3 APRILE 2011

PAPPADUMS -pane croccante
NAAN-tipico pane tipo piadina

CHUTNEY CLASSICO- salsa agrodolce al cocco
RAITA DI CECI- crema di ceci e spezie
CHUTNEY DI MELE- salsa agrodolce alle mele

RISO AL LIMONE- tipico riso basmati profumato al limone e spezie

PALAK PANEER- spinaci e tofu
CURRY BEANS- particolare stufato di fagioli

BESAN LADDU- dolci di farina di ceci